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domenica 14 marzo 2010

lunedì della IV sett. di Quaresima

ogni giorno una proposta di riflessione per il Tempo di Quaresima

"Convertitevi, e credete al Vangelo: il regno di Dio è vicino"

Nel “silenzio” di Dio si guarda senza vedere e si ascolta senza intendere. Rimanere nel Getsemani nella condizione di non “vedere” e di non “intendere” è fedeltà alla preghiera nonostante tutto, nonostante il silenzio e l’aridità. Pregare così è offerta di sé a Dio, attesa di salvezza, richiesta di luce, offerta al Padre, pronti ad accogliere la sua volontà come pioggia che irriga la terra arida e assetata. Allora la preghiera del Getsemani si trasforma in un giardino fiorito nonostante i cardi e le spine: «Padre, non la mia, ma la tua volontà... Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 22,42; 23,44).
(dal Messaggio per la Quaresima 2010 del Cardinale Crescenzio Sepe)



SALMO 72, 21-28 (III)
Quando si agitava il mio cuore * e nell'intimo mi tormentavo,
io ero stolto e non capivo, *
davanti a te stavo come una bestia.
Ma io sono con te sempre: *
tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai con il tuo consiglio *
e poi mi accoglierai nella tua gloria.
Chi altri avrò per me in cielo? *
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, * è Dio la mia sorte per sempre.
Ecco, perirà chi da te si allontana, *
tu distruggi chiunque ti è infedele.
Il mio bene è stare vicino a Dio: * nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere *
presso le porte della città di Sion.

Dalle «Omelie sul Levitico» di Origene, presbitero
Gesù dice: Il Signore mi ha mandato a predicare la buona novella ai poveri, a promulgare un anno di grazia del Signore e il giorno di remissione (cfr. Lc 4, 18-19).
Conoscendo questa sua propiziazione con cui rende il Padre benevolo verso gli uomini, l'apostolo Giovanni dice: Questo dico, figlioletti miei, perché non pecchiamo. Ma anche se siamo caduti in peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo giusto, ed egli stesso è il propiziatore per i nostri peccati (cfr. 1 Gv 2, 1).
E il giorno della propiziazione durerà per noi fino a che non abbia fine il mondo.
Tu sei venuto da Cristo, il quale col suo sangue ti rese propizio Dio e ti riconciliò col Padre; non fermarti dunque al sangue della carne, ma impara invece a conoscere il sangue del Verbo, ed ascolta lui che ti dice: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati» (Mt 26, 28).
Non ti sembri poi senza senso il fatto che è sparso sul lato orientale. La propiziazione ti è venuta dall'oriente. Di là è infatti il personaggio che ha nome Oriente, e che è diventato mediatore di Dio e degli uomini. Sei invitato quindi per questo a guardare sempre ad oriente, da dove per te sorge il sole di giustizia, da dove per te sempre nasce la luce, perché tu non abbia mai a camminare nelle tenebre, né quell'ultimo giorno ti sorprenda nelle tenebre. Perché la notte e l'oscurità dell'ignoranza non ti si avvicinino di soppiatto; perché tu abbia a trovarti sempre nella luce della conoscenza, e nel giorno luminoso della fede e sempre ottenga il lume della carità e della pace.

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