"Conoscerti, o Dio, è giustizia perfetta"
"La Chiesa è la società di uomini che pregano. Suo scopo primario è di insegnare a pregare. Essa è una scuola di preghiera" (Paolo VI, Insegnamenti, vol. VI). Purtroppo, anche tra noi cristiani serpeggia l'idea di apprezzare di più chi si impegna particolarmente nell'azione, mentre è dalla preghiera che scaturisce l'azione pastorale della Chiesa. E' urgente, allora, riscoprire la forza dellla preghiera e il fascino della contemplazione come vera actio, quale opus Dei per eccellenza. Difatti dalla preghiera scaturisce il coraggio della testimonianza e alla preghiera si ritorna per verificarsi e confrontarsi nel silenzio con la Parola.
(dal Messaggio per la Quaresima 2010 del cardinale Crescenzio Sepe)
Mosè, che rimase quaranta giorni sul monte Oreb e quaranta notti, alla fine vide la gloria di Dio.
Contemplando vide, vedendo conobbe e conoscendo divenne il Santo di Dio, cioè ottenne di possedere la giustizia perfetta. Giustizia perfetta significa santità, pienezza d'amore. La nostra Quaresima, amici, ha lo scopo di arrivare alla conoscenza del Signore, Sapienza dell'uomo. Quando vi chiediamo il digiuno, quando vi chiediamo la penitenza, quando vi chiediamo di allontanare la superbia, l'ambizione, l'orgoglio smodato, lo scopo ultimo è di rendere agile il corpo e lucida la mente, cosicchè siate in grado di arrivare alla conoscenza e quindi alla sapienza.
Una persona che ritrova la sua unità e la sua libertà, ritrova la sua verginità. Perchè la verginità risiede nella mente e nel cuore più che in un altra parte del corpo. Anche una prostituta può tornare ad essere vergine.
Il Signore, con l'azione misteriosa dello Spirito, si prepara nel cuore di ogni fedele una dimora che egli purifica, illumina e consacra con la sua divina presenza.
Per l'obbedienza della fede, tutti i credenti sono tempio della gloria di Dio, come Maria.
L'Eterno Padre, che ha posto nella Vergine Maria il trono regale della sua Sapienza, illumina ogni credente con la luce del Verbo della vita, perchè nello splendore della verità cammini fino alla piena conoscenza del suo mistero d'amore.
(da "Quaresima è bello" di Domenico Nicolai)
Contemplando vide, vedendo conobbe e conoscendo divenne il Santo di Dio, cioè ottenne di possedere la giustizia perfetta. Giustizia perfetta significa santità, pienezza d'amore. La nostra Quaresima, amici, ha lo scopo di arrivare alla conoscenza del Signore, Sapienza dell'uomo. Quando vi chiediamo il digiuno, quando vi chiediamo la penitenza, quando vi chiediamo di allontanare la superbia, l'ambizione, l'orgoglio smodato, lo scopo ultimo è di rendere agile il corpo e lucida la mente, cosicchè siate in grado di arrivare alla conoscenza e quindi alla sapienza.
Una persona che ritrova la sua unità e la sua libertà, ritrova la sua verginità. Perchè la verginità risiede nella mente e nel cuore più che in un altra parte del corpo. Anche una prostituta può tornare ad essere vergine.
Il Signore, con l'azione misteriosa dello Spirito, si prepara nel cuore di ogni fedele una dimora che egli purifica, illumina e consacra con la sua divina presenza.
Per l'obbedienza della fede, tutti i credenti sono tempio della gloria di Dio, come Maria.
L'Eterno Padre, che ha posto nella Vergine Maria il trono regale della sua Sapienza, illumina ogni credente con la luce del Verbo della vita, perchè nello splendore della verità cammini fino alla piena conoscenza del suo mistero d'amore.
(da "Quaresima è bello" di Domenico Nicolai)
Dalle «Omelie» di san Basilio magno, vescovo
Il sapiente non si glori della sua sapienza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze (cfr. Ger 9, 22-23). Dice la Scrittura: In questo si glori colui che si gloria: se conosce e capisce che io sono il Signore.
La grandezza dell'uomo, la sua gloria e la sua maestà consistono nel conoscere ciò che è veramente grande, nell'attaccarsi ad esso e nel chiedere la gloria dal Signore della gloria. Dice infatti l'Apostolo: «Chi si vanta si vanti nel Signore» e lo dice nel seguente contesto: Cristo è stato costituito da Dio «per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore» (1 Cor 1, 31). Il perfetto e pieno gloriarsi in Dio, si verifica quando uno non si esalta per la sua giustizia, ma sa di essere destituito della vera giustizia e comprende di essere stato giustificato nella sola fede in Cristo. E proprio in questo si gloria Paolo, il quale disprezza la propria giustizia, e cerca quella che viene da Dio per mezzo di Gesù Cristo cioè la giustizia nella fede. Conosce lui e la potenza della sua risurrezione, partecipa alle sue sofferenze, è reso conforme alla morte di lui per arrivare in quanto possibile alla risurrezione dai morti.
Cade ogni alterigia e ogni superbia. Niente ti è rimasto su cui poterti gloriare, o uomo, poiché la tua gloria e la tua speranza sono situate in lui, perché sia mortificato tutto quello che è tuo e tu possa ricercare la vita futura in Cristo.
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