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lunedì 22 febbraio 2010

lunedì della I sett. di Quaresima


"Convertitevi e credete al Vangelo: il Regno di Dio è vicino"

Secondo me, questo comando è l'imperativo di tutta la vita, di ogni giorno della vita, se uno ha in mente di raggiungere la perfezione. Io dico che "convertirsi"è vigilare su se stessi, perchè non siamo mai convertiti. Oggi dico "ti amo", domani dico "ti odio", oggi dico a Dio "ci sei", domani gli dico "non ci sei"; oggi adoro, domani bestemmio; oggi mi curo del povero, domani non ne ho voglia. Ecco, la fede ce l'ho e non ce l'ho, la possiedo e non la possiedo
(da "Quaresima è bello" di Domenico Nicolai)


dai "Discorsi" di san Gregorio Nazianzeno, vescovo (IV sec.)
Riconosci l’origine della tua esistenza, del respiro, dell’intelligenza, della sapienza e, ciò che più conta, della conoscenza di Dio.
Se poi vogliamo parlare di doni più umili e comuni: chi ti permette di vedere la bellezza del cielo, il corso del sole, i cicli della luce, le miriadi di stelle e all’armonia ed ordine che sempre si rinnovano meravigliosamente nel cosmo, rendendo festoso il creato come il suono di una cetra?
Chi ti concede la pioggia, la fertilitá dei campi, il cibo, la gioia dell’arte, il luogo della tua dimora, le leggi, lo stato, e aggiungiamo, la vita di ogni giorno, l’amicizia e il piacere della tua parentela?
... Fu Dio.
Ebbene, egli in cambio di tutto ciò che cosa ti chiede?
L’amore.
Richiede da te continuamente innanzitutto e soprattutto l’amore a lui e al prossimo.
Guardiamoci dal diventare cattivi amministratori di quanto ci è stato dato in dono. Meriteremmo allora l'ammonizione di Pietro: Vergognatevi, voi che trattenete le cose altrui! Imitate la bontà divina e nessuno sarà povero.
Non affatichiamoci ad accumulare e a conservare ricchezze, mentre altri soffrono la fame.
Amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare nulla.
Operiamo secondo quella suprema e prima legge di Dio, che fa scendere la pioggia sia sui giusti sia sui peccatori, fa sorgere il sole ugualmente per tutti, a tutti dà con grande liberalità i beni della vita senza restrizioni, senza condizioni, senza limitazioni di sorta. Egli non fece discriminazioni, non si mostrò avaro con nessuno e manifestò a tutti il suo amore.

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