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sabato 7 maggio 2011

Domenica 8 maggio - III domenica di Pasqua (anno A)

Domenica 8 Maggio > (Bianco)
III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) 
LETTURE: At 2,14.22-33   
                    Sal 15   
                    1Pt 1,17-21   
                    Lc 24,13-35: Lo riconobbero nello spezzare il pane.


Commento al Vangelo 
di padre Ermes Ronchi
Cristo cammina con ogni uomo

Undici chilometri da Gerusalemme: Èm­maus è il simbolo del­la mia distanza dalla fede e dalla croce. Èmmaus è casa mia, quando sono tentato di tornare nel mio piccolo an­golo, via dalla comunione con gli altri, chiuso, ferito; fi­nito il sogno in cui tanto ave­vo sperato.
Due ore di cammino fatto in­sieme: e Cristo già si fa vicino, lo fa in ogni esperienza d'a­micizia. Due ore a parlare di lui, ed è il secondo segno del­la sua «ardente presenza» (Rilke).
Non è più qui... hanno detto gli angeli. Egli è per le strade del mondo, rallenta i suoi passi al ritmo dei nostri, den­tro la polvere delle nostre strade, quando sulla mia fe­de scende la sera. Ogni stra­da del mondo porta a Èm­maus.
Gesù si avvicinò e cammina­va con loro. Il Signore ci rag­giunge nella nostra vicenda quotidiana di viandanti. E cambia il cuore, gli occhi e il cammino di ciascuno. Il pri­mo miracolo è così dolce da non accorgersene subito, co­sì necessario da entrare sen­za imporsi: mentre lo scono­sciuto spiega le Scritture, il «cuore lento» inizia a riem­pirsi di un calore nuovo. Che cosa fa ardere il cuore? La sco­perta è racchiusa in una sola parola: la croce. La croce è la gloria. Non un incidente, ma la pienezza dell'amore. Paro­la che seminata nel cuore, lo cambia. E cambia la com­prensione dell'intera vita.
Resta con noi, perché si fa se­ra. Egli rimase con loro. Da al­lora Cristo entra sempre, se appena lo desidero. Il suo nome non è solo «io sono co­lui che è», ma diventa «io so­no colui che è con te».
La parola ha cambiato il cuo­re, il pane cambia gli occhi dei discepoli: lo riconobbero al­lo spezzare del pane. Il segno di riconoscimento di Gesù, il suo stile unico, è il suo corpo spezzato e dato, vita data per nutrire la vita. Il cuore del Vangelo è spezzare anch'io per mio fratello il mio pane, o il tempo, o un vaso di pro­fumo, e condividere con lui cammino, speranza e smar­rimenti.
La parola e il pane insieme cambiano il cammino di o­gni discepolo: partirono sen­za indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. Partire verso i fratelli, partire come se la not­te non dovesse venire più, partire con il sole dentro. La fuga triste diventa corsa gioiosa: non c'è più notte, né stanchezza, né distanza, il cuore è acceso, gli occhi ve­dono. Non patiscono più la strada, la respirano, respiran­do Cristo, che è in cammino con ogni uomo in cammino.

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